.... tracce del nostro passato
Aggiornamento: 5 dic 2022

C’è una data nella storia recente della Valle dei Mulini di Gragnano che forse è anche più importante di quella dell'inaugurazione del Mulino Porta Castello di venerdì 05 Aprile 2019.
Quel giorno il 19 febbraio 2017 durante i lavori di scavo nel locale interrato sotto il mulino venne alla luce l’UGELLO perfettamente INTEGRO in pietra calcarea da dove l’acqua usciva ad alta pressione contro le alette della ruota motrice. Un'unica roccia modellata all'esterno e scavata all'interno in modo circolare a forma di tubo.
Con l’inclinazione del 5% verso il basso e un diametro utile interno di 21 cm era la parte finale di una canalizzazione a riduzione progressiva della sezione di uscita che portava l’acqua dalla base del serbatoio verso l’esterno per azionare le macine. .
Fu subito chiaro che era l’anello mancante per comprendere bene ma soprattutto per dimensionare l’intero sistema idraulico dei mulini.

Averlo trovato a breve distanza dall'ingresso, significava che fosse solo uno dei due ugelli che dovevano essere presenti nel locale interrato, infatti dopo qualche settimana continuando negli scavi usci fuori anche il secondo UGELLO con le stesse caratteristiche e dimensioni.
Se dopo la prima scoperta poteva esserci qualche perplessità, il rinvenimento del secondo ugello con le stesse caratteristiche del primo fu la conferma scientifica del funzionamento idraulico del Mulino.
La sezione di uscita (uguale per entrambi) di 21 cm di diametro ha reso possibile capire la quantità di acqua che ci passava.
Le dimensioni interne del serbatoio.
Lo strato di calcare lasciato durante lo scorrere dell’acqua nei canali nel corso dei secoli ha permesso di capirne la portata reale.
Tutti questi dati tecnici incrociati tra loro ci consentono di capire con leggerissimo margine di errore la quantità di acqua in circolazione e di comprendere molto bene il funzionamento del mulino.
Un ingegnoso sistema di automazione utilizzando solo la forza di gravita e la pressione di una grande massa d’acqua (85 TONNELLATE) alla sua base.
Se come PREVEDO negli altri scavi troveremo ugelli delle stesse caratteristiche e dimensioni, saremo di fronte ad una delle più importanti opere ingegneristiche del medioevo.
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